Sport in carrozzina, quali i miglioramenti neuromuscolari?

nazionale paralimpica rugby

Lo sport può aiutare molto in caso di disabilità, e può farlo sia sotto un punto di vista squisitamente fisico, sia in termini di relazioni sociali. Pertanto non ci sono dubbi in merito al fatto che l’attività fisica faccia assai bene alle persone con disabilità ed è proprio per questo motivo che sta prendendo il via il progetto “Miglioramento delle capacità neuromuscolari degli atleti di Rugby in carrozzina”, presentato diversi giorni fa nella città di Padova e teso, come intuibile dallo slogan che si è dato, a far emergere i benefici psicofisici dati dall’attività sportiva agli atleti disabili.

A partire dall’ufficializzazione di questa iniziativa e per i prossimi due anni, verranno perciò organizzati dei raduni una tantum della Nazionale Paralimpica di Rugby con l’obiettivo di analizzare i risultati raggiunti e le performance messe in campo da questi atleti tanto speciali. Tutti questi dati verranno poi analizzati per creare dei protocolli riabilitativi per quel che riguarda le disabilità più gravi. Si tratta molto semplicemente di controllare come e in quali termini, lo sport possa essere impiegato come una vera e propria attività riabilitativa per i pazienti disabili.

Per valutare gli atleti della Nazionale che hanno deciso di sottoporsi a questi “esperimenti” saranno utilizzati i locali di Riabilitazione Ortopedica dell’Azienda Ospedaliera – Università di Padova: in questa sede verranno eseguite delle valutazioni di cinematica, di elettromiografia e delle analisi metaboliche. Il tutto, sotto lo stretto coordinamento del professor A. Paoli.

L’augurio è che il progetto in questione possa riuscire ad assolvere agli obiettivi che si è dato: migliorare le capacità motorio-funzionali degli atleti in carrozzina e sfruttare tutto quanto ciò per la definizione di protocolli medico-scientifici è un’ambizione a dir poco importante per il benessere delle persone disabili. Per un loro benessere che, ricordiamo, si vuol rendere tale sia su scala fisica che su un livello prettamente psichico.

Considerare lo sport come una terapia vera e propria, del resto, non è che sia una idea del tutto nuova e inefficace: la conoscenza secondo la quale lo sport sia salutare sotto tanti punti di vista è ormai riconosciuta da secoli, e utilizzarlo per raggiungere tutto il recupero funzionale possibile, per la messa in salute di una persona debole, e per la sua inclusione nella società è perciò uno scopo che viene ritenuto non poi così impossibile. Anzi!

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