Scuola finita: quale bilancio per il sostegno? E quali le sfide?

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Anche quest’anno, a scuole chiuse, ci si ritrova a dover fare i conti con una sorta di bilancio dell’anno scolastico appena trascorso. E tra risorse carenti, personale non sempre specializzato e tanta precarietà, sono ancora molti e complessi gli ostacoli che si frappongono per il raggiungimento di una scuola inclusiva.

La legge 107/15 di riforma della scuola, assegna il compito del sostegno al governo e infatti l’esecutivo dovrebbe legiferare nel merito di qui a 18 mesi. Della prevista riforma del sostegno si è parlato in diverse fasi, ma ad oggi tutto tace e continua a tacere anche a scuole chiuse quando la riflessione potrebbe invece essere più serena, pacata e se vogliamo razionale.

Tuttavia per quanto il governo non abbia ancora annunciato qualcosa di concreto sul fronte di una scuola inclusiva, ciò che appare chiaro è che l’anno scolastico appena concluso è stato contraddistinto dalle problematiche di sempre: da classi troppo numerose in primis, fino alla presenza di più di un alunno disabile all’interno della stessa classe, passando alla carenza di personale docente specializzato nel sostegno e nell’assistenza dell’alunno disabile; e se tutto continua a tacere come sta accadendo, è ragionevole pensare che a settembre la situazione rimarrà sempre la stessa.

Uno dei problemi maggiori che bisognerà affrontare riguarda appunto lo scarso numero di docenti specializzati: per quanto nelle Università si stia concludendo il secondo ciclo del percorso di specializzazione per il sostegno, il numero di candidati al posto di docente di sostegno rimane ancora molto esiguo: tanto per comprendere i termini della questione ci sia sufficiente sapere che in Lombardia e in Veneto, i bandi per l’assegnazione di centinaia di posti per docenti specializzati nel sostegno sono praticamente andati deserti. E ancora una volta queste cattedre verranno quindi ed inevitabilmente affidate a del personale precario, il più delle volte privo di alcuna competenza su questa materia.

Tra l’altro proprio nei giorni scorsi abbiamo parlato anche di come i collaboratori scolastici siano sempre molto impreparati nel fornire assistenza alle persone disabili, e di come la norma che mira a garantire la presenza in scuola di uno staff competente nell’assistenza al disabile, venga tutt’oggi completamente disattesa.

Insomma, sono tante le sfide che il governo e gli enti preposti dovranno affrontare per portare la scuola italiana ad essere più inclusiva e aperta, più efficiente e competente nel sostegno alle disabilità.

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