Perché l’inclusione della disabilità è un affare per tutti

spiagge accessibili

Oggi più che mai, le aziende sono alla ricerca di modi per aumentare l’innovazione e la produttività in modo sostenibile. Molti imprenditori, però, trascurano un’enorme opportunità quando si tratta di realizzare questa ambizione: il potenziale dell’oltre un miliardo di persone in tutto il mondo che hanno una qualche forma di disabilità.

In occasione della “Giornata mondiale della sensibilizzazione sull’accessibilità 2020”, viene evidenziato come le tecnologie inclusive possono aiutare ad aprire il mondo del lavoro a una più ampia gamma di talenti e aiutare i datori di lavoro a tenere la porta aperta a tutti.

Una persona su cinque in Europa ha una disabilità, che equivale a 100 milioni di persone in tutto il continente. Ognuno di noi conosce almeno una persona che ha una disabilità sia visibile che invisibile, cognitiva o fisica, o chi sta leggendo ha lui / lei stesso una disabilità. Eppure, nonostante ciò, questi individui sono spesso assenti in modo evidente da un luogo in cui tantissime persone trascorrono una considerevole quantità di tempo: il mondo del lavoro.

Le statistiche sono sorprendenti: quasi la metà di tutte le persone con disabilità nell’UE ha un impiego, rispetto a un tasso di occupazione di quasi il 75% a favore delle persone senza disabilità. Forse non sorprende neanche apprendere che oltre un quarto delle persone disabili nell’UE sono a rischio di povertà.

Non sono solo le persone a perdere quando i luoghi di lavoro non sono sufficientemente inclusivi. I potenziali datori di lavoro stanno rinunciando involontariamente a tanti talenti, che portano creatività e modi di pensare innovativi. Una ricerca ha scoperto che tutto questo ha un impatto diretto sui profitti delle imprese e sull’economia in generale: è stato stimato che l’esclusione della disabilità costa ai paesi OCSE fino al 7% del loro PIL.

Aprire la porta all’accessibilità

Per affrontare questa sfida, le aziende devono considerare non solo il potenziale talento che potrebbero assumere se avessero politiche più inclusive, ma anche quello non evidente negli attuali dipendenti con disabilità. Ciò è particolarmente importante vista la situazione attuale.

Lavorare da remoto o da casa sono nuove sfide per le persone con disabilità, in particolar modo per una persona sorda che di solito fa affidamento sulla lettura delle labbra per comunicare con i colleghi e per un individuo con una condizione di salute mentale che sta lottando senza la solita routine o per mancanza di contatto sociale.

Molte persone disabili possono sentirsi a disagio quando devono chiedere sistemazioni ragionevoli a cui hanno diritto e pochi datori di lavoro sono a conoscenza degli strumenti già disponibili di cui le persone disabili potrebbero beneficiare. Ecco perché il viaggio verso una maggiore inclusione della disabilità sul lavoro inizia con una crescente fiducia, sia per i datori di lavoro che per i dipendenti. Le sistemazioni più ragionevoli sono infatti gratuite.

Molte tecnologie tradizionali ora dispongono di funzionalità di accessibilità integrate, che possono alleviare le preoccupazioni sulla necessità di procurarsi attrezzature specializzate. Ad esempio, qualcuno con problemi di mobilità potrebbe non aver bisogno di una tastiera specializzata se si trova a proprio agio con la funzionalità di sintesi vocale Dictate, mentre l’utilizzo di scorciatoie da tastiera o un lettore di schermo per una persona non vedente o è ipovedente si traduce nella possibilità di leggere le proprie e-mail più rapidamente di chi dispone di una vista efficiente.

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