L’innovazione tecnologica eliminerà mai tutte le disabilità esistenti?

tecnologia assistiva

Moltissime persone che hanno subito l’amputazione di entrambe le gambe non riescono a vivere la propria vita tranquillamente. Eppure Hugh Herr, professore al MIT, non ha mai accettato l’idea di vedere il suo corpo “danneggiato” dopo aver subito l’ipotermia durante una scalata nel New Hampshire, che ha costretto i medici ad amputargli le gambe.

Durante una conferenza svoltasi ad Abu Dhabi e intitolata “The New Era of Extreme Bionics”, di fronte a Sua Altezza Sheikh Mohamed bin Zayed, Principe ereditario di Abu Dhabi, Herr ha parlato delle motivazioni che lo hanno portato a sviluppare una nuova tecnologia per eliminare non solo la propria disabilità ma anche quella degli altri. I suoi sforzi si sono concentrati sulla creazione di una nuova generazione di arti bionici, convinto che la nuova bionica riuscirà appunto ad eliminare completamente la disabilità in questo secolo.

Herr e la sua visione pioneristica abbracciano settori come l’intelligenza artificiale, la medicina rigenerativa e ricostruttiva e la robotica. “Tutto queste cose consentono più connessioni tra corpo e macchine” ha affermato. “La società è alle soglie di una nuova era nel momento in cui le macchine saranno intime estensioni del corpo umano. Una fusione tra corpo e macchina che non solo porterà al miglioramento della qualità della vita di tutte le persone disabili, ma permetterà alle persone che non hanno problemi fisici di sperimentare capacità aumentate, sia a livello cognitivo che emotivo. Arriverà il giorno in cui la tecnologia si fonderà con il corpo umano cambiando per sempre il concetto di capacità”.

Quale co-dirigente del Center for Extreme Bionics al MIT Media Lab, Herr ha detto che i laboratori da lui diretti stanno lavorando alla creazione di dispositivi molto simili ad esoscheletri. “In futuro ognuno li indosserà per proteggere il proprio corpo” ha affermato. “Creeremo delle versioni adatte per le persone che non hanno menomazione agli arti, aumentando la loro capacità di deambulazione attraverso la potenza necessaria”.

La squadra di tecnici che fa a capo a Herr sta inoltre lavorando su un nuovo tipo di arto che non solo riceverà i semplici comandi motori dal sistema nervoso centrale ma anche le sensazioni. Il principio che sta alla base di questa tecnologia si chiama “design neuro-incarnato” ed implica l’estensione del sistema nervoso umano nelle parti sintetiche del corpo.

“Oltre metà della popolazione mondiale soffre di qualche forma di condizione cognitiva, emotiva, sensoriale o motoria” ha detto Herr. “A causa dell’attuale tecnologia, queste condizioni spesso si traducono in disabilità e in una scarsa qualità della vita. Ogni persona dovrebbe avere il sacrosanto diritto di vivere la propria vita senza averne una. Essa può ora essere superata solo attraverso l’innovazione tecnologica”.

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