Disoccupazione tra i disabili: nuove possibili strategie dal Regno Unito

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La battaglia per dare ad un milione di disabili un posto di lavoro nel Regno Unito sembra essere stata vinta. Il governo ha stabilito dei piani precisi affinché ciò avvenga nei prossimi 10 anni, con una strategia atta a garantire sia il posto di lavoro per i disabili che un avanzamento di carriera. Le nuove misure includono l’allargamento del numero di persone che possono rilasciare certificati di idoneità al lavoro e una formazione aggiuntiva per i professionisti sulla salute mentale.

I dati rilasciati dall’ONS a giugno erano allarmanti: le persone con disabilità avevano il doppio delle possibilità di restare senza lavoro rispetto ai non disabili. Circa l’80% delle persone non disabili lavorano, mentre soltanto il 50% delle persone disabili hanno un impiego.

Il primo ministro Theresa May ha affermato che la vita e la carriera di una persona “non devono essere dettate dalla loro disabilità o dalle condiziono di salute”. “Tutti meritano la possibilità di trovare un lavoro adatto a loro”, ha aggiunto. “Il mio è un serio impegno per affrontare le ingiustizie che affliggono i disabili che vogliono lavorare, in modo che tutti possano arrivare laddove la loro capacità li porterà”.

Il governo asserisce che negli ultimi quattro anni 600.000 disabili hanno trovato lavoro. Tuttavia, questo processo è ancora troppo lento.

La nuova strategia include:

  • Misure per fornire accesso a supporto personalizzato per chi ha problemi di salute mentale.
  • Estensione della certificazione “fit note”, la quale descrive in dettaglio come una condizione fisica influisce sulla capacità di lavorare di qualcuno, evidenziata oltre che dai medici di famiglia anche da un gruppo più ampio di operatori sanitari, inclusi fisioterapisti, psichiatri e infermieri.
  • Riforma della retribuzione obbligatoria per malattia.

Il piano decennale si basa su un libro verde pubblicato lo scorso anno dove si evidenziava l’impegno a dimezzare il cosiddetto divario di disabilità.

Gli attivisti che difendono le persone disabili asseriscono che un problema serio è l’atteggiamento tenuto dai datori di lavoro nei confronti dei disabili.

Ma alcuni attivisti della disabilità dicono che il problema sta nell’atteggiamento dei datori di lavoro. Mik Scarlet, uno specialista di inclusione, dice che “i datori di lavoro non hanno idea di quanto i dipendenti disabili possano essere utili in un ambiente lavorativo. Inoltre non capiscono che la creazione di sistemi di lavoro inclusivi e flessibili migliora l’ambiente di lavoro per tutti”. Ha anche affermato che “il divario occupazionale tra disabili e non disabili non è cambiato in modo significativo da alcuni anni”.

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