Diritti e disabilità: ecco come richiedere la rideterminazione dell’Isee

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A poche settimane di distanza dalla sentenza del Consiglio di Stato con cui venivano escluse dal reddito Isee le indennità percepite in forza di una disabilità, i cittadini si ritrovano ora a dover affrontare tutta la confusione logistica che è sorta immediatamente dopo quella decisione. Il Ministero del Lavoro ha fatto sapere che per dare attuazione alla sentenza sono già in corso delle modifiche all’articolo 4 del Dpcm sul nuovo Isee, modifiche che si concentreranno sull’individuazione delle indennità percepite dai disabili e sulla rimodulazione delle franchigie.

Ma mentre la normativa si sta adeguando proprio per far sì che queste voci di reddito non siano conteggiate ai fini Isee, come si devono muovere i cittadini per veder rispettata la sentenza del Consiglio di Stato? L’ADUC, Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori, fa sapere che il primo passo da compiere in tal senso consiste nell’invio di una domanda agli enti preposti (INPS, CAAF e Comuni) tramite la quale si richiede la rideterminazione dell’ISEE. Si tratta molto semplicemente di una raccomandata con ricevuta di ritorno elaborata proprio dall’ADUC e utilizzabile dai cittadini che ritengono di essere stati penalizzati dal nuovo indicatore.

Il testo completo da compilare lo si può trovare a questo link e si ricorda che oltre ad inviarlo tramite raccomandata a/r agli enti interessati, sarebbe anche il caso di farne avere una copia alle segreterie dell’ADUC e del Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili tramite i seguenti indirizzi email: aduc@aduc.it e presidenza@famigliedisabili.org. I punti salienti del testo e le sue richieste sono rinvenibili qui di seguito:

Premesso che
1. in data(…) presentavo richiesta di prestazione agevolata(….) depositando l’Isee effettuato per il tramite del CAAF(…) in data.(…);
 2. che detto ISEE non ha tenuto conto delle esclusioni dal computo dell’ISR, imposte dalle pronunce immediatamente esecutive del Tar Lazio del 11 febbraio 2015 (Sez. I, n. 2454/15, n. 2458/15 e n. 2459/15), oggi divenute definitive grazie alle sentenze n.838, 841 e 842/2016 del Consiglio di Stato del 29 febbraio 2016;
3. che fra i redditi indicati vi erano ricompresi i seguenti emolumenti assistenziali legati alla disabilità (…);
4. che le franchigie applicate a riduzione del reddito devono essere calcolate nella loro misura massima anche per le persone con disabilità maggiorenni
5. che occorre rideterminare l’ISEE in base ai precetti definitivi della Giustizia amministrativa, escludendo gli importi di cui al punto 3. e sottraendo le franchigie di cui al punto 4.
CHIEDE
che sia rideterminato l’ISEE per il 2015 (e anche per il 2016 per chi lo ha già fatto per l’anno in corso) escludendo tali sussidi dall’ISR, non essendo ricompresi nella nozione di “reddito” e sottraendo le franchigie nella loro misura massima anche per i disabili maggiorenni e per l’effetto,
CHIEDE all’Ente Erogatore (…), di adottare tutte le conseguenti misure riparatorie del caso, quali la rideterminazione della quota di compartecipazione a carico dell’utente per l’anno 2015 e l’anno 2016, e la conseguente restituzione degli importi dovuti. In difetto, si provvederà ad adire tutte le sedi giudiziarie conseguenti.

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