Bonus nido per bimbi con patologie croniche: guida alla richiesta

bambino disabile

La Legge di Bilancio 2017 ha introdotto diverse misure di sostegno al reddito delle famiglie, e tra queste v’è una forma di supporto per tutti i bambini di età inferiore ai tre anni che sono affetti da gravi patologie croniche. A loro spetterà un bonus di sostegno alle spese che potrà variare sulla base di diversi fattori, ma non andare comunque oltre i 1000 euro.

Il bonus per bambini con gravi patologie croniche consisterà in un buono per il pagamento della retta di asili nido pubblici e privati, oppure in un buono volto a finanziare forme di supporto domiciliare sempre a loro favore. Ma esattamente quali sono i requisiti da soddisfare per poter rientrare tra i beneficiari della misura?

I requisiti per richiedere il bonus sono la cittadinanza italiana o presso uno Stato dell’Unione Europea, o in alternativa la cittadinanza di uno Stato extra-Ue a patto che vi sia però un permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo. Necessaria poi la residenza in Italia e la genitorialità del bambino per il quale si richiede il contributo: ciò significa che se si richiede un contributo asilo nido, il genitore richiedente deve essere colui che sostiene il pagamento della retta; se invece si chiede un contributo di sostegno al supporto domiciliare è necessario che il genitore richiedente coabiti con il figlio.

Il bonus per bambini con gravi patologie croniche va ovviamente richiesto tramite un’apposita procedura. La domanda potrà essere inviata dal 17 luglio al 31 dicembre 2017 tramite una delle seguenti modalità: via web rivolgendosi al sito Inps, via Spid o tramite CNS; via contact center ai numeri 803.164 e 06.164.164; così come tramite enti di patronato attraverso i servizi offerti dagli stessi.

I benefici verranno erogati tenendo conto dell’ordine di presentazione delle domande fino alla disponibilità del fondo. Fondo, che per il 2017 è stato finanziato in 144 milioni di euro. Per gli anni a venire i limiti di spesa ammonteranno invece a 250 milioni per il 2018, a 300 milioni per il 2019 e a 330 milioni dal 2020 in poi.

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