Ancora barriere per gli studenti disabili nelle scuole europee

Le scuole europee, insieme ad una rete di 13 scuole intergovernative che insegnano principalmente ai figli dei dipendenti dell’Unione europea, non fanno abbastanza per soddisfare le esigenze dei bambini con disabilità, hanno affermato in un rapporto l’Human Rights Watch e il Forum europeo sulla disabilità.

Il rapporto, chiamato “Sink or Swim: Barriere per i bambini con disabilità nel sistema scolastico europeo”, ha rilevato che, mentre le scuole europee stanno prestando crescente attenzione all’inclusione, i bambini con disabilità continuano ad incontrare problemi. Vengono respinti, sottoposti a pressioni nelle scuole che cambiano, o non ricevono adeguate sistemazioni e supporto per consentire loro di apprendere in un ambiente inclusivo.

“Come possono le istituzioni dell’UE pretendere di promuovere l’inclusione e la diversità, se le esigenze dei figli dei propri dipendenti non vengono soddisfatte?”, ha dichiarato Lea Labaki, della divisione per i diritti dei disabili della Human Rights Watch. “Nel cuore del progetto europeo, il sistema scolastico non offre ai bambini con disabilità un’educazione pienamente inclusiva a cui hanno diritto”.

La riunione biennale del Consiglio dei governatori delle Scuole europee, svoltasi dal 4 al 7 dicembre, ha visto una discussione sull’istruzione inclusiva e una valutazione della politica di sostegno educativo delle scuole. Il consiglio di amministrazione ha inteso sviluppare delle misure concrete per rendere le scuole europee inclusive.

La Human Rights Watch ha documentato i casi di 12 bambini e di un giovane adulto con varie disabilità: hanno fatto richiesta di iscrizione in quattro scuole a Bruxelles e una a Lussemburgo ma la stessa è stata rifiutata. La Human Rights Watch ha intervistato 27 persone, tra cui bambini, genitori, dirigenti scolastici, coordinatori di sostegno, esperti di educazione inclusiva, l’ufficio del Mediatore europeo, funzionari della direzione generale Risorse umane e sicurezza della Commissione europea e il vice segretario generale delle scuole europee.

“Mentre nel corso degli anni sono stati apportati alcuni miglioramenti, il destino degli studenti con disabilità è ancora relativo”, ha detto Yannis Vardakastanis, presidente del Forum europeo sulla disabilità. “Vogliamo che il sistema scolastico europeo sia un grande esempio per l’Europa, promuovendo la diversità in tutte le sue forme e garantendo un’istruzione inclusiva a tutti gli studenti con disabilità”.

L’UE e i suoi 28 stati membri hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), che garantisce ai bambini disabili il diritto all’istruzione inclusiva. Nonostante gli obblighi degli Stati alla convenzione, le scuole europee ancora escludono questi bambini. La loro politica sulla fornitura di sostegno educativo afferma che “le scuole europee non offrono un sistema educativo pienamente inclusivo. La scuola ha il diritto di dichiararsi incapace di soddisfare i bisogni dell’alunno disabile”.

Nove genitori intervistati hanno riferito di forti pressioni per togliere il loro figlio dalla scuola. In alcuni casi, hanno subito molestie, con i funzionari scolastici che ripetutamente si lamentano del comportamento dei loro bambini o delle prestazioni scolastiche. Insomma, nonostante si continui a parlare di inclusione scolastica per gli studenti disabili, la situazione in Europa è ben lontana dalle intenzioni positive.

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