Quasi 200 anni fa, uno studente francese di 20 anni, cieco, mostrò un sistema di lettura e scrittura basato su punti all’Esposizione Industriale di Parigi del 1834, il quale in seguito divenne lo standard unico e universale per gli ipovedenti. Louis Braille, che perse la vista all’età di 43 anni, si ispirò all’alfabeto in codice di “scrittura notturna” usato dall’esercito di Napoleone. Approvato dall’UNESCO negli anni ’50, è stato tradotto in 133 lingue e generato codici Braille speciali per musica, scienze e nozioni matematiche. Con la crescente consapevolezza del design accessibile, questi punti in rilievo sono ovunque: pulsanti dell’ascensore, nuove banconote e persino imballaggi di medicinali in Europa.
Nel suo periodo di massimo splendore, la comunità cieca sosteneva il Braille come chiave per l’indipendenza, l’alfabetizzazione e l’occupazione. Il problema è che solo una piccolissima parte di persone ipovedenti legge il Braille a tutt’oggi.
Con l’attuale tecnologia text-to-speech e app per smartphone come TapSeeTap, che riconosce oggetti basati su foto, gli esperti temono che il Braille possa presto unirsi all’esperanto negli annali delle lingue morte.
Questa allarmante prospettiva ha colpito Andrew Chepaitis, un ex analista di ricerche azionarie che ha fondato una startup chiamata ELIA Life Technology. ELIA, che sta per Education, Literacy e Independence for All, vuole sfidare il dominio del Braille attraverso un sistema facile da apprendere basato sulle lettere dell’alfabeto romano. Dopo anni di sviluppo, l’ELIA Frames è finalmente pronto e tra poco verrà distribuito come font free-to-download sul suo sito web del produttore.
Per gli studenti, esso offre una proposta avvincente: anziché mesi di memorizzazione di schemi e permutazioni di punti, possono acquisire padronanza del sistema basato sull’alfabeto romano in poche ore.
Il sistema ELIA si basa su una serie di tratti e punti contenuti in quattro forme distinte:
- Le lettere A-D sono contenute in un semicerchio;
- O-S sono in un cerchio;
- Il resto delle lettere sono incastonate in una cornice quadrata.
- I numeri sono contenuti in un pentagono che sembra una casa.
ELIA ha già una forte lista di sostenitori: ha raccolto 450.000 dollari in investimenti e 2.7 milioni in sovvenzioni dal National Institute on Aging, dal National Eye Institute, dal National Institute for Standards and Technology e dal NYSTAR. Ha inoltre collaborato con la Hewlett-Packard per sviluppare una stampante inkjet desktop che consentirà agli utenti di produrre istantaneamente caratteri e grafica tattili. Chepaitis prevede che l’ELIA potrebbe attrarre maggiori investimenti nella tecnologia assistiva in generale.
Inoltre, il sistema vorrebbe posizionarsi alla pari della Apple nell’ambito delle lingue assistive: amichevole, facile da imparare e intuitivo. Chepaitis ha persino modernizzato il suo marchio e il suo sito web con l’aiuto di Order, uno studio di graphic design fondato dagli ex designer di Pentagram Jesse Reed e Hamish Smyth.