La cecità è una forma di disabilità che si può presentare già alla nascita oppure acquisirla durante la vita. L’occhio è un organo molto complesso ed è composto da cornea, iride, pupilla, cristallino, corpo vitreo, retina, macula, uvea, nervo ottico.
Quando una di queste parti si danneggia oppure non funziona dalla nascita, accade che:
- L’obiettivo può appannarsi, oscurando la luce che penetra nell’occhio.
- La forma dell’occhio può cambiare, alterando l’immagine proiettata sulla retina.
- La retina può degradarsi e deteriorarsi, influenzando la percezione delle immagini.
- Il nervo ottico può essere danneggiato, interrompendo il flusso di informazioni visive al cervello.
Cosa qualifica la cecità?
La perdita della vista può insorgere in qualsiasi fase della vita e non si limita esclusivamente a casi di cecità congenita, ossia presente fin dalla nascita.
Sono diversi i fattori che possono contribuire allo sviluppo di problemi visivi nel corso degli anni, inclusi incidenti, malattie, e degenerazioni oculari legate all’età.
La cecità non implica necessariamente un’oscurità completa. La percezione residua della luce e delle ombre è comune in molte forme di cecità, il che permette alle persone affette da questa condizione di orientarsi meglio, anche sfruttando gli altri sensi.
Negli ultimi anni sono stati avviati studi sulle cellule staminali per trattare la cecità, i risultati ottenuti fino ad ora fanno ben sperare che in futuro, sarà possibile trattare alcuni casi con maggiore possibilità di riuscita.
Cecità totale o parziale
La cecità può essere classificata in due categorie principali: totale e parziale.
La cecità totale è la perdita completa della capacità visiva, mentre quella parziale si riferisce a una capacità visiva limitata che può manifestarsi come visione sfocata, perdita di visione centrale o periferica, e difficoltà nella percezione dei colori.
Quest’ultima forma permette a molte persone di mantenere un certo grado di autonomia grazie all’utilizzo di dispositivi di assistenza come:
- bastoni per non vedenti
- tecnologie di lettura dello schermo
- software di riconoscimento vocale.
In ogni caso, l’adattamento alla perdita della vista richiede un importante cambiamento nel modo in cui l’individuo interagisce con l’ambiente circostante.
Principali cause di cecità
La maggior parte dei casi di cecità nel mondo sono causati da malattie, mentre meno del 4% da lesioni o traumi agli occhi.
Sebbene le seguenti malattie dell’occhio siano cause comuni di cecità, non bisogna partire con l’assunto, al loro verificarsi, si diventa per forza di cose ciechi.
Esistono trattamenti disponibili per ogni condizione, alcuni più efficaci di altri.
Cataratta
La cataratta si verifica quando la lente normalmente cristallina dell’occhio diventa torbida. La vista si sfoca e i colori diventano sbiaditi.
La cataratta è la prima causa di cecità al mondo e oltre 220 milioni di persone ne soffrono. Il rischio di sviluppare la cataratta aumenta con l’invecchiamento, soprattutto dopo gli 80 anni.
Quando la cataratta non crea troppi problemi di vista, una persona può utilizzare occhiali speciali, ma quando la causa completa cecità, è necessario un intervento chirurgico per sostituire la lente naturale annebbiata con una artificiale.
Glaucoma
Il glaucoma si verifica quando la pressione del fluido all’interno di uno o entrambi gli occhi inizia lentamente ad aumentare. Questa pressione danneggia il nervo ottico e la retina, causando una graduale riduzione della visione periferica.
La perdita della vista dovuta al glaucoma non può essere invertita, ma la malattia può essere gestita mediante l’uso di colliri o interventi chirurgici. È importante sottoporsi a regolari esami della vista per poter prendere il glaucoma in anticipo e salvare la vista.
Degenerazione maculare
La degenerazione maculare comporta il graduale deterioramento della macula o delle terminazioni nervose nella retina, fondamentali per la visione centrale. Le persone che presentano questa condizione presentano sfocature e punti ciechi nella loro visione centrale. Questa è la causa più comune di cecità negli anziani.
Non esiste una cura per la degenerazione maculare, ma sono disponibili trattamenti per rallentarne il progresso. Questi includono la terapia vitaminica combinata, la chirurgia laser, la terapia fotodinamica e i farmaci speciali che vengono iniettati nell’occhio.
Miopia degenerativa
La miopia degenerativa è una condizione oculare progressiva in cui il bulbo oculare si allunga eccessivamente, peggiorando la visione da lontano e aumentando il rischio di complicazioni retiniche, come distacco della retina, degenerazione maculare e glaucoma. Non esiste una cura definitiva, ma si può intervenire con occhiali, lenti a contatto per correggere la vista e, in alcuni casi, chirurgia refrattiva per ridurre la dipendenza dagli ausili visivi.
È fondamentale sottoporsi a un monitoraggio regolare da parte di un oftalmologo per gestire tutte le eventuali complicanze associate.
Retinopatia diabetica
La retinopatia diabetica è una complicanza del diabete che colpisce gli occhi, causata dal danno ai vasi sanguigni della retina, il tessuto sensibile alla luce situato sul retro dell’occhio. Può portare a visione sfocata, perdita della visione periferica, e cecità, se non trattata.
Per prevenire la progressione della malattia bisogna focalizzarsi sul controllo dei livelli di zucchero nel sangue, pressione arteriosa e colesterolo.
I trattamenti indicati per questa condizione comprendono: iniezioni intravitreali, terapia laser e chirurgia vitreoretinica per controllare il sanguinamento e ridurre il rischio di ulteriori danni alla vista.