Sabato scorso, il governo, per voce del premier Matteo Renzi e del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ha annunciato le novità che verranno introdotte con la Legge di Bilancio 2017 (in questi giorni al vaglio del Consiglio dell’Unione Europea a Bruxelles). Quest’anno la manovra è stata fatta salire a 27 miliardi di euro, anche se a conti fatti si tratta di una manovra piuttosto espansiva, che elargisce agevolazioni, bonus e fondi sui fronti più diversi (dalla sicurezza alla salute, fino all’istruzione). E tra i comparti per i quali è stato prestato un occhio di riguardo, c’è anche quello relativo alla disabilità.
Il primo dato significativo sta infatti nell’aver aumentato il Fondo per la non autosufficienza di 50 milioni di euro in più. Questa promessa era stata avanzata dallo stesso Renzi nel settembre 2016, in occasione della Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità. In quell’occasione il premier dichiarò: “Io sono qui per ribadire che il tema della disabilità, così come abbiamo fatto con il Dopo di Noi e per le altre leggi approvate, è un pilastro dell’azione di governo. E ritengo che nella legge di Stabilità riusciremo anche ad incrementare, seppur di poco, il fondo per la non autosufficienza”.
La manovra ha poi dato il via libera a un miliardo di euro in più per permettere di intervenire sugli istituti che hanno insegnanti di sostegno e un numero di disabili piuttosto rilevante. Buone notizie anche per il Fondo che tiene in piedi il Sistema Sanitario Nazionale, aumentato da 111 a 113 miliardi di euro, soprattutto per finanziare l’attuazione del piano vaccini, per permettere la stabilizzazione dei medici e degli infermieri precari, per rimpolpare il fondo per i farmaci anti epatite C e per dare una mano al fondo che si occupa di terapie oncologiche innovative.
Altre novità interessanti non strettamente inerenti il discorso disabilità riguardano poi l’Ape e l’Ape Social, ossia il prestito-ponte che permetterà a chi avrà i requisiti per farlo, di uscire anticipatamente dal mercato del lavoro. Via libera, poi, all’aumento della quattordicesima per le pensioni più basse, allo stanziamento di 600 milioni per le famiglie in difficoltà economiche, alla riduzione delle tasse sulle imprese (Ires e Iri) e alla diminuzione del canone Rai da 100 a 90 euro.
Legge di Bilancio 2017 – APE sociale;
Pensione anticipata per chi assiste un familiare disabile.
E’ stato presentato alla camera il testo della legge di Bilancio 2017 e, relativamente all’APE Sociale, sono state previste delle agevolazioni per i familiari dei disabili (Legge n. 104 del 05/02/1992).
Mi permetto sottolineare una forte assurdità, parzialità e ingiustizia sociale per quello che è stato previsto, infatti:
Chi accudisce un familiare con grave disabilità entro il primo grado di parentela, e quindi figli, genitori o coniuge convivente,
potrà usufruire dell’APE sociale;
Se il familiare con grave disabilità, non ha parenti di primo grado ma è assistito e convive da diversi anni con un parente di secondo grado, quindi fratello o sorella,
non potrà usufruire dell’Ape agevolato.
Mi permetto fare osservare che ,chi nasce con una grave disabilità, è quasi privo di parenti di primo grado, non ha ne coniuge ne figli e spesso è anche senza genitori, pertanto, ritengo sia stata fatta una grave discriminazione.
Auspico in un Vostro autorevole intervento affinché possa essere modificato, nella giusta direzione, questa stortura che penalizza i più deboli e i più bisognosi.
Grazie per la Vostra attenzione, Vi sarei grata per un eventuale cenno di risposta.
Anna Salamone (sorella convivente da oltre 10 anni con un disabile grave)
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