La tecnologia è la nuova frontiera per aiutare le persone con disabilità. Questo è l’obiettivo che si è prefissato il progetto InclusiveWEB, nato dall’unione tra differenti esperienze e competenze: l’Associazione Sloweb nell’ambito informatico, l’Associazione Il Nodo Group nell’ambito psicologico-relazionale e l’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti) per ciò che concerne la disabilità visiva.
Tutto questo è stato reso possibile grazie ai fondi dell’8 per mille concessi dalla Chiesa Valdese nel corso del 2019. Il progetto è una metodologia innovativa tecnologica atta ad offrire supporto alle persone disabili.
Promotrice principale dell’iniziativa è l’Associazione Sloweb, il cui scopo è promuovere un uso intelligente e consapevole del Web. Poi c’è l’APRI e il Nodo Group, due associazioni che hanno il compito di studiare i processi relazionali inconsci e consci negli individue facenti parte dei gruppi di lavoro. In poche parole, l’obiettivo finale è creare una sinergia molto profonda tra persone con disabilità, la comunità e gli strumenti tecnologici utilizzati come ausilio.
Sloweb ha spiegato la logica che sta dietro il progetto: “E’ sotto gli occhi di tutti il successo che sta ottenendo sui mercati mondiali l’informatica. Gli strumenti di ausilio sono diversi e con diverse forme, che vanno dalle soluzioni specializzate costose alle semplici configurazioni dei dispositivi di largo utilizzo, reperibili facilmente sul mercato. Il loro potenziale sono i costi contenuti che offrono, ma anche la possibilità di allargare l’orizzonte delle vedute impossibile con altre tecnologie. Operando in questa direzione, sarà possibile offrire maggiore accesso in mobilità ai servizi quali socializzazione, informazione, divertimento e altro”.
“Allargando in concetto a favore delle persone con ipovisione, costoro sono ora in grado di uscire di casa e abbandonare le classiche tecnologie di supporto come il PC desktop e utilizzare tablet e smartphone. Tuttavia, la presenza di molte offerte commerciale rendono difficoltosa la ricerca della soluzione migliore. Ecco allora che interviene InclusiveWEB, il cui obiettivo è aiutare la persona con disabilità a scegliere in modo ponderato la migliore tecnologia di supporto. Inoltre, mettiamo a disposizione ai vari Enti e Associazioni i mezzi per valutare quale sia la tecnologia che più corrisponda alle esigenze dei propri iscritti”.
Insomma, InclusiveWEb non fa altro che fornire un elenco di bisogni non ancora soddisfatti per ogni tecnologia posta sotto analisi, fornendo contemporaneamente ulteriori requisiti di sviluppo. Durante il progetto, è stato posta al vaglio l’applicazione VoiceOver unita all’assistente personale Siri, entrambi presenti sui dispositivi Apple. Gli ipovedenti che hanno testato il connubio tecnologico lo hanno giudicato buono ma con alcune specifiche mancanze.
In conclusione, Sloweb ha sottolineato che questo progetto poteva nascere soltanto da un’unione d’intenti da parte di diverse esperienze e competenze. “Noi ci mettiamo quella informatica, le altre due quella psicologica-relazionale e quella personale”.