Le persone disabili hanno più del doppio delle probabilità di essere disoccupate rispetto alle persone non disabili. Forse è dovuto al fatto che vengono percepite come meno produttive.
In un mondo in cui la bassa produttività è una sfida seria, non sorprende che le persone disabili affrontino dei pregiudizi. Questo, combinato con salari stagnanti e disoccupazione più elevata, presenta un mercato del lavoro stimolante per quelle che desiderano e meritano un lavoro gratificante.
Le tecnologie emergenti disponibili
La domanda è: quali forme emergenti di “aiuti e attrezzature” sono disponibili per dare una mano alle persone con disabilità? La risposta è “sì”. La società di analisi Gartner prevede che il numero di persone con disabilità impiegate triplicherà grazie all’Intelligenza Artificiale e alle tecnologie emergenti entro il 2023. Sebbene questa affermazione sia stata fatta prima del COVID-19, resta il fatto che il cambiamento è in atto. Qualunque cosa la crisi sanitaria causi, è indubbio che accelererà l’adozione di alcune tecnologie in aiuto alle persone disabili.
Questo non è solo un bene per loro, ma è anche positivo per le organizzazioni che li assumono. Recentemente Daryl Plummer, vicepresidente della Gartner, si è espresso in merito: “Le persone con disabilità costituiscono un pool inutilizzato di talenti altamente qualificati. Assumendoli, le aziende possono acquisire nuove competenze, supportare le comunità, aumentare i tassi di fidelizzazione del personale e aumentare la redditività”.
Robot software in soccorso
Il Robotic Process Automation (RPA) è uno strumento sempre più utile in grado di supportare i lavoratori disabili. In parole povere, questa tecnologia consente la creazione di robot virtuali che eseguono attività basate su computer. Questi robot esistono nei computer e possono “vedere” cosa c’è sullo schermo, copiare e incollare informazioni, inviare email e molto altro ancora. In breve, prendono il controllo del mouse e della tastiera (virtualmente) ed eseguono processi virtuali manuali e ripetitivi.
Per una persona disabile con disabilità motoria o menomazione, tutto ciò potrebbe essere rivoluzionario. Potrebbe essere un esperto di dottorato di ricerca, ma se trova difficile controllare fisicamente il mouse di un computer, un robot software in grado di eseguire un copia / incolla e spostare di elementi attraverso le applicazioni sarebbe un grande supporto. Inoltre, potrebbe indirizzare il robot a completare le attività che dovevano essere svolte, mantenendo il pieno controllo del lavoro complessivo e consentendogli contemporaneamente di concentrarsi su cose più importanti, come la risoluzione dei problemi e la collaborazione con i clienti.
Per quanto riguardo il possibile funzionamento, è solo una questione che la persona disabile identifichi il processo ripetitivo e complicato all’interno del lavoro, registrando sé stessa o un collega e quindi consentendo al robot di seguire quel processo su richiesta. Inoltre, nelle rare occasioni in cui il robot non sa cosa fare, chiedere al proprio capo. È un po’ come avere un servitore, ma forse mille volte più competente delle animazioni dai colori vivaci degli Universal Studios.