Le imprese sono state a lungo alla base del cambiamento sociale. In tutto il mondo, hanno iniziato a riconoscere sfide e ingiustizie come i cambiamenti climatici e le lacune retributive. La diversità e l’inclusione sono una di queste questioni distintive e, sebbene siano stati compiuti enormi progressi verso l’uguaglianza oltre i confini di genere, razza e orientamento sessuale, un aspetto è troppo spesso trascurato: la disabilità.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità sostiene quelle “persone che hanno menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine che, in interazione con varie barriere, possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione alla società a parità di base con gli altri”.
Sebbene il 90% delle aziende affermi di privilegiare la diversità, solo il 4% considera la disabilità in tali iniziative. Solo un piccolo sottoinsieme serve veramente i clienti con disabilità.
Apportare questa modifica non dovrebbe essere un lavoro ingrato. È un’opportunità. La Banca Mondiale stima che ci siano oltre un miliardo di persone in tutto il mondo (circa il 15% della popolazione) che vivono con una disabilità. In quanto consumatori, rappresentano un mercato delle dimensioni di Stati Uniti, Brasile, Pakistan e Indonesia messi insieme e un reddito disponibile di oltre 8 trilioni di dollari. Come lavoratori, sono in grado di ridurre la carenza di talenti e accrescere quella diversità organizzativa che favorisce un migliore processo decisionale e d’innovazione.
Se un’azienda vuole mostrare al mondo che contempla il valore di tutti, ci sono molti passi che si possono fare subito per migliorare l’inclusione della disabilità nei processi di assunzione, nell’accessibilità del posto di lavoro e nei prodotti e servizi che offrire.
Iniziare a comprendere le barriere che scoraggiano le persone con disabilità dall’applicazione al lavoro. In alcuni casi, le aziende dovrebbero includere requisiti generici per compiti fisici, come guidare, scrivere, sollevare o la capacità di sedersi per lunghi periodi, anche se il ruolo non li richiede effettivamente. Queste sono descrizioni codificate che eliminano subito le persone con disabilità. Le pratiche standard di colloquio possono anche svantaggiare le persone con disabilità e la propensione spesso si insinua nelle decisioni di assunzione.
Tuttavia, ci sono diverse aziende che stanno aprendo la strada all’inclusione della disabilità.
Ad esempio, Virgin Media ha stretto una partnership con Scope per supportare un milione di persone con disabilità nell’entrare e restare impiegate entro la fine del 2020, una campagna intitolata “Lavora con me”. Insieme, le due organizzazioni hanno sviluppato un hub online progettato per aiutare gli utenti ad acquisire sicurezza e competenze mentre si candidano per un lavoro. Internamente, Virgin Media ha creato una guida per la consapevolezza della disabilità per i manager di linea e lavora con i suoi partner di risorse per garantire che l’accessibilità sia presa in considerazione durante il processo di assunzione.