La copertura mediatica giapponese ha finalmente iniziato a ritrarre gli atleti disabili come un gruppo a sé stante, piuttosto che concentrarsi su ciò che non sono in grado di fare. Il professore Dennis Frost del Kalamazoo College (Michigan) afferma che i giornali e la televisione in Giappone hanno aumentato in maniera massiccia la copertura mediatica dei para-sport da quando hanno ottenuto l’organizzazione delle Olimpiadi e delle Para-olimpiadi del 2020.
La ricerca di Frost ha tracciato la storia dei para-sport a partire dai Giochi del 1964 fino ai giorni nostri, dando una dimensione numerica sul come la copertura mediatica sia cambiata in quantità e qualità. Asserisce che i mass media hanno realmente cambiato il loro approccio da quando il Giappone ha ospitato i Giochi invernali di Nagano nel 1998. Prima di allora, i para-atleti venivano quasi completamente ignorati.
Secondo Frost, la decisione di Tokyo nel 1964 di ospitare le Para-olimpiadi fu sorprendente, data la mancanza di consapevolezza in Giappone dei para-sport e i dubbi diffusi sulla capacità sportiva delle persone disabili. “Prima del 1960, la copertura degli sport per invalidi era praticamente inesistente in Giappone” ha affermato. “Pochissime persone conoscevano questi eventi e nessun atleta giapponese vi aveva mai partecipato”.
I giochi furono ampiamente trattati nel 1964, ma l’interesse svanì poco dopo, insieme alla copertura dei para-sport, anche se di tanto in tanto apparivano delle storie sulle pagine sportive. Dopo decenni di copertura limitata, gli articoli sono apparsi di nuovo in vista delle Olimpiadi e Para-olimpiadi del 1998 a Nagano; da allora le notizie sui para-sport vennero pubblicate con una certa frequenza.
Con la candidatura di Tokyo per i Giochi del 2020 l’interesse per i para-atleti e i para-sport è cresciuto; il numero degli articoli sui giornali nazionali raddoppiò tra il 2013 e il 2014.
Le notizie venivano raccontante diversamente rispetto a quanto avveniva nel lontano 1964, in cui apparivano più che altro come bollettini medici o come strumenti di riabilitazione. Un modo di fare notizia che si trascinò fino al 1998, in occasione dei Giochi Invernali di Nagano. Attualmente invece, l’emittente nazionale giapponese NHK trasmette eventi sportivi come il basket in cui disabili sulle sedie a rotelle si sfidano in gare ufficiali. Anche i giornalisti disabili seguono gli eventi e i social media hanno creato nuovi modi per i para-atleti di comunicare direttamente con i fan e il pubblico.
I para-atleti adesso hanno molte più possibilità di interagire con il pubblico rispetto al 1964, quando erano presenti solo ai margini del processo di pianificazione e dei materiali pubblicitari. Così come nel caso della copertura, anche i finanziamenti a favore dei para-atleti continuano ad aumentare ogni anno. L’associazione giapponese Para-Sports ha ricevuto nel 2016 1,88 miliardi di yen (22,6 milioni di dollari) dal governo e da altre fonti.