Disnomia: cos’è e come convivere col disturbo

Il prefisso DIS indica una difficoltà, un disturbo o un malfunzionamento riguardante il linguaggio comune o linguaggi di natura medica.

disnomia

La disnomia è nota anche come “Difficoltà di accesso lessicale” ed è, per l’appunto, un disturbo del linguaggio, caratterizzato dall’incapacità della persona di non riuscire a ricordare le parole, anche se molto comuni e utilizzate quotidianamente.

Si presenta soprattutto in età infantile e quando succede, è spesso associata ad altri disturbi dell’apprendimento come la dislessia e la discalculia.

Se compare in età adulta, potrebbe essere la causa di una degenerazione cognitiva dovuta a qualche malattia come l’Alzheimer o la demenza senile, oppure, presentarsi in seguito a un trauma cerebrale.

Di cosa si tratta?

Chi soffre di disnomia ha difficoltà a ricordare una parola in un dato momento senza che ci sia compromissione della capacità di comprenderne il significato e ripeterla.

Oltre ad essere correlata ad altri disturbi, come la dislessia, recenti studi hanno dimostrato che anche lo stress emotivo può alimentare questo problema.

Può succedere, ad esempio, a uno studente durante un esame che, pur essendosi preparato per bene i giorni precedenti, non riesce a trovare le parole per esprimere i concetti, dando l’impressione di essere impreparato.

Questo disturbo è oggi ancora poco conosciuto e non sempre viene diagnosticato correttamente, il che può creare sensazioni di frustrazione e disagio e indurre crisi di autostima personale in chi lo vive.

Come riconoscere la disnomia

Chi soffre di disnomia tende a sostituire la parola che non ricorda con una che ha un significato simile o che riguarda lo stesso tema, oppure, utilizza circonlocuzioni, ovvero, giri di parole invece di usare il termine esatto.

O ancora, usa frasi e termini molto generici, come “quella cosa” per indicare un determinato oggetto che non ricorda.

Altro segnale evidente è quando la persona temporeggia riempiendo quella dimenticanza minimando gesti o con parole come “cioè, non lo so, ecc.”.

Come si cura la disnomia?

La disnomia non è una malattia ma una caratteristica e non è possibile guarirne. Ci sono però degli esercizi e delle tecniche di rilassamento che possono aiutare a gestire il disturbo e a superare tutte le difficoltà che comporta.

Se si sospetta la disnomia, come prima cosa, bisogna rivolgersi a un logopedista o a uno psicologo, per approfondire la situazione.

Il professionista deciderà quali strategie mettere in atto per aiutare la persona. Di solito, si tratta di esercizi di tipo mnemonico e di associazione di parole.

Tramite giochi, in particolare, quello di trovare i sinonimi delle parole, si può stimolare il cervello a ricordare dei termini.

All’inizio può essere difficile, ma col tempo e la pratica, riuscire a portare a termine l’esercizio con successo sarà più semplice e veloce.

Ecco alcuni consigli degli esperti per gestire il problema:

  • Girare intorno alla parola che non si ricorda per cercare di farla capire all’interlocutore.
  • Pronunciare le lettere in ordine alfabetico e pensare se il termine che non si ricorda inizia con quel determinato suono.
  • Immaginare di vedere la parola scritta su carta.
  • Usare sinonimi che hanno lo stesso significato.
  • Utilizzare delle parole in rima per ricordare.
  • Trovare elementi visivi nella parola da ricorda.

Ricorda: se noti di avere evidenti difficoltà a ricordare le parole, non sottovalutare il problema e rivolgiti a uno specialista.

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