Le disabilità intellettive, come definite dal DSM-5, sono disturbi evolutivi che si manifestano con significativi deficit nelle funzioni intellettive e adattive, con insorgenza nel periodo dello sviluppo.
Questi deficit influenzano la capacità di apprendimento, di problem-solving e di adattamento a nuove esperienze.
La prevalenza globale delle disabilità intellettive è di circa 156 milioni di persone in tutto il mondo, con una variabilità dal 1 al 3% della popolazione.
Il trattamento richiede spesso cure mediche per alterazioni neurologiche e somatiche, riabilitazione cognitiva e terapia cognitivo-comportamentale per disturbi comportamentali e mentali associati.
Cosa sono le disabilità intellettive?
Si caratterizzano per un funzionamento intellettivo significativamente inferiore alla media, spesso indicato da un punteggio di QI di 70 o inferiore, e deficit nel comportamento adattivo che si manifestano prima dei 18 anni.
I fattori che possono contribuire alla disabilità intellettiva includono alterazioni della funzione del sistema nervoso centrale, fattori genetici (monogenetici, poligenetici, aberrazioni cromosomiche) o fattori acquisiti (gestazionali, perinatali o post-natali).
Le disabilità intellettive possono essere classificate in quattro livelli di gravità: lieve, moderato, grave e profondo, basati sul funzionamento adattivo dell’individuo nei tre domini: concettuale, sociale e pratico.
Gradi livelli di disabilità intellettive
Approfondiamo meglio i diversi gradi di disabilità intellettiva. È molto importante comprendere le differenze, soprattutto se si sta assistendo una persona con questa problematica.
Grado lieve:
- Rappresenta l’83-85% dei casi di disabilità intellettive.
- Gli individui possono apprendere abilità fino al livello di un bambino di quinta elementare entro l’età adulta.
- Sono in grado di eseguire compiti semplici e vivere con un minimo di indipendenza, ma possono necessitare di supporto in situazioni di stress.
Grado moderato:
- Colpisce circa il 10-14% degli individui con disabilità intellettive.
- Beneficiano di formazione sociale e lavorativa, ma raramente superano un livello di seconda elementare nelle materie accademiche.
Possono svolgere compiti semplici e vivere sotto supervisione in ambienti di lavoro protetti o normali.
Grado grave:
- Colpisce circa il 3-4% delle persone con disabilità intellettive.
- Hanno abilità linguistiche minime durante l’infanzia e un vocabolario limitato.
- Con l’addestramento, possono imparare l’auto-cura di base e compiti semplici.
- In età adulta, possono eseguire compiti semplici in ambienti altamente protetti e possono manifestare comportamenti autolesionistici e maladattivi.
Grado profondo:
- Interessa circa l’1-2% degli individui con disabilità intellettive.
- Spesso associata a condizioni neurologiche diagnosticate, notevole compromissione delle funzioni sensori-motorie e comprensione limitata della comunicazione simbolica.
- Gli individui sono dipendenti da altri per tutti gli aspetti delle cure fisiche, della salute e della sicurezza.
Diagnosi e trattamento della disabilità intellettiva
La diagnosi si basa su un punteggio di QI significativamente basso (circa 70 o inferiore) e su un funzionamento adattivo compromesso.
Il funzionamento adattivo è la capacità di un individuo di svolgere compiti necessari per la vita quotidiana, come la comunicazione, la partecipazione sociale e la vita autonoma.
Ma non solo, la valutazione tiene conto di diverse informazioni raccolte nel corso del tempo e vari approfondimenti, nello specifico, per avere la diagnosi di disabilità intellettiva si effettuano:
- Raccolta delle informazioni anamnestiche;
- Valutazione del Quoziente Intellettivo (QI);
- Valutazione delle abilità adattive;
- Esami medici;
- Valutazioni psicologiche e psichiatriche;
- Valutazione educativa e del lavoro.
Profilo psicologico
Lo sviluppo della personalità negli individui con disabilità intellettive può essere influenzato dal fallimento continuo nel soddisfare le richieste ambientali quotidiane, portando a un’immagine negativa di sé, ritiro e ridotta performance cognitiva e sociale. Molti problemi emotivi e sociali negli individui con disabilità intellettive sono collegati a difficoltà nel comprendere le menti altrui (deficit della teoria della mente). Il comportamento può essere associato a rigidità cognitiva, esperienze ripetute di fallimento e tendenze motivazionali atipiche, che possono influenzare negativamente la performance cognitiva e sociale.
Trattamento
Il trattamento spesso comporta interventi medici e farmacologici per affrontare problemi neurologici e somatici e gestire comportamenti problematici.
Il supporto psicologico e la riabilitazione cognitiva si concentra sull’introduzione o il rafforzamento di abilità che non si sono sviluppate a causa della disabilità, come l’attenzione, il linguaggio, l’apprendimento e le capacità di auto-cura.
Possono essere utili anche gli interventi di formazione emotiva e di abilità sociali per l’individuo e familiari. Quest’ultimo possono aumentare la loro comprensione dei limiti del proprio caro, migliorare la capacità di supporto e aiuto a gestire le emozioni negative legate alle condizioni dell’individuo affetto da disabilità intellettiva.