Le persone con difficoltà di apprendimento possono spesso sentirsi escluse quando si tratta di prendere decisioni sulla propria vita. Questo può variare da tutto, dallo shopping al fare musica o anche allevare un bambino. A volte questa esclusione può essere esacerbata dal tipo di supporto che ricevono dai servizi sociali, ma anche contrastata da un’assistenza o supporto personale non sufficiente.
Un progetto ha stabilito che assumere ruoli attivi nelle arti aiuta le persone che hanno queste difficoltà verso un’inclusione significativa. Ci sono attori che spesso hanno un ruolo limitato, indirizzato esclusivamente alla descrizione della disabilità, delle difficoltà della vita e dall’influenza verso gli altri. Invece, dovrebbero essere parte più attiva di qualsivoglia spettacolo, che sia film, serie TV o teatro, in ruoli differenti, che vanno dal romantico al comico, dal drammatico alla commedia.
Non mancano certamente attori di talento e compagnie teatrali che supportano persone con difficoltà di apprendimento, ma l’industria televisiva e il suo funzionamento sono ancora avvolti dalla sindrome dell’esclusione. Processi come commissioning, auditioning e scriptwriting tendono ad escludere coloro che non hanno qualcuno che li supporti a destreggiarsi in tutto questo.
Nell’ambito della musica, giovani con esigenze multiple e complesse possono apprendere le abilità musicali, suonare in gruppi e diventare produttori di musica. Un nuovo strumento tecnologico, il Clarion, può essere utilizzato su computer e iPad semplicemente con la mano, un piccolo sensore su qualsiasi parte del corpo o attraverso lo sguardo. Può essere adattato per soddisfare le esigenze fisiche della maggior parte degli studenti.
Disuguaglianze e problemi vengono affrontate quotidianamente dalle persone con difficoltà di apprendimento a causa delle carenze del sistema sanitario e di quello di assistenziale. Il personale di supporto è tenuto per legge a supportarle ed a sviluppare la loro capacità di prendere una decisione, ma spesso questo non accade. Le abilità che un assistente dovrebbe avere sono quelle di ascoltare, guardare e rispondere alle persone che stanno sostenendo.
Colpa delle pratiche di assistenza sanitaria e sociale che talvolta rimangono bloccate, con una metodologia troppo “istituzionalizzata” in cui i professionisti si attengono in modo troppo rigido e inflessibile quando fanno le cose, lasciando la persona disabile senza il potere di avere una voce.
In conclusione, l’inclusione avviene quando alcune cose si incontrano. Questo avviene quando le persone con difficoltà di apprendimento sono incluse grazie ai ritrovati tecnologici, come nel caso del clarion per suonare in un’orchestra, mentre altre volte vengono incluse in modo efficiente grazie a nuovi modi di fare qualcosa o attraverso nuove abilità che possono apprendere come attori o come performer televisivi. In tutto questo, i servizi di assistenza sociale devono concentrarsi meno su ciò che le persone non possono fare e promuovere invece ciò possono fare, con il giusto supporto.