Capita di frequente che i termini “disabilità” e “invalidità” vengano utilizzati come sinonimi o parole interscambiabili ma, giuridicamente, sono presenti delle chiare e nette differenze tra disabile e invalido.
È anche vero, però, che una persona può essere sia disabile che invalida, come è possibile che si rispecchi solo in una condizione. Questo perché una disabilità non deve per forza comportare un’invalidità e viceversa. Per fare chiarezza, vediamo la legge italiana come definisce questi due termini.
Legge 104 e la disabilità
La legge 104 del 5 febbraio 1992 definisce in stato di disabilità le persone “con minoranza fisica, psichica o sensoriale” causa di difficoltà dell’apprendimento, relazione o integrazione lavorativa, al punto da determinare uno svantaggio sociale o l’emarginazione.
Nel caso della disabilità, quindi, bisogna accertare la presenza di malattia fisica, psichica e sensoriale, che non prescinde dalle conseguenze che questa porta a livello sociale.
L’handicap, infatti, viene definito come la “situazione di svantaggio sociale che risulta dalla combinazione tra menomazioni e contesto di riferimento della persona”.
La legge 118 e l’invalidità civile
La legge 118 del 1971 disciplina la definizione di invalidità civile, con le seguenti parole “una persona di età tra i 18 e i 65 anni con un’infermità fisica, psichica e/o intellettiva”, infermità che provoca la riduzione permanente della capacità lavorativa, per più del 33%.
Lo Stato accerta l’invalidità civile della persona, che viene misurata tramite l’attribuzione di un valore espresso in percentuale, che serve a determinare la capacità lavorativa.
L’invalidità può derivare da diverse cause, tra cui malattie croniche, disabilità fisiche o mentali, lesioni gravi o condizioni mediche degenerative.
Le differenze principali tra disabile e invalido
Ora che le definizioni sono chiare, vediamo cosa differenzia queste due condizioni. La disabilità può essere rilevata dal punto di vista medico-sociale, ovvero, tenendo in considerazione il soggetto e l’ambiente in cui vive e interagisce. L’invalidità, invece, è rilevata dal punto di vista medico-legale.
Altra importante differenza riguarda le indennizzazioni economiche: la disabilità non prevedere indennità economiche, ma è una condizione che permette di ottenere diverse agevolazioni come, ad esempio, permessi di lavoro per lavoratori disabili e suoi familiari; agevolazioni fiscali tra cui riduzioni e detrazioni, etc.
Con l’invalidità, invece, è possibile beneficiare di un’indennità economica come: pensione di invalidità e assegno di inabilità, etc.
Se viene riconosciuto un grado di invalidità tra il 74% e il 100%, è l’INPS a erogare un assegno mensile assistenziale, indipendentemente dal versamento dei contribuiti, finanziato con la fiscalità generale.
Come ottenere il riconoscimento di invalidità e disabilità?
È necessario fare domanda all’INPS e sottoporsi alla visita davanti alla Commissione Medica, che dovrà scrivere un verbale e inoltrarlo all’interessato entro 60 giorni.
È molto importante prendere correttamente visione del verbale per capire quali benefici sono disponibili rispetto al tipo di riconoscimento ottenuto.
Se la condizione richiesta (invalidità o disabilità o entrambe) non è stata riconosciuta o lo è stata solo parzialmente, il soggetto interessato può impugnare il documento davanti a un Tribunale, entro 6 mesi dalla ricezione.