Sperimentare la stigmatizzazione, la gravità di una disabilità, l’età e il livello di reddito di una persona aiutano a determinare se essa si considera una persona disabile. Circa il 15% della popolazione mondiale ha una qualche forma di disabilità, ma solo una minima parte di queste persone si identifica effettivamente come “persona disabile”. L’identità della disabilità è un passo fondamentale verso l’accettazione, la quale aiuta a ridurre lo stigma che circonda la condizione.
Coloro che si autoidentificano hanno anche maggiori probabilità di sviluppare orgoglio, un cambiamento nel modo di pensare che aiuta a costruire la resilienza e modificare l’atteggiamento del pubblico sull’etichettatura “disabile”.
Uno studio ha esaminato chi ha più probabilità di identificarsi come disabile. Circa 700 persone di età superiore ai 18 anni hanno partecipato ad un sondaggio online, il quale chiedeva loro di selezionare la condizione di disabilità propria o se la stessa non era elencata. Tra le menomazioni più comuni c’erano allergie, ansia, depressione, emicrania, mal di schiena o dolore, disordine da deficit di attenzione / iperattività, malattie respiratorie, ipertensione e dolore cronico.
Ai partecipanti è stato inoltre chiesto di valutare le caratteristiche delle loro condizioni di salute, ad esempio se influenza la vita quotidiana, quanto spesso causi dolore fisico e quanto spesso sia visibile ad altre persone. Inoltre, hanno compilato un questionario dove doveva essere indicato se avevano subito stigma e discriminazione a causa delle loro condizioni. Inoltre, è stato loro chiesto se si identificano come persone disabili. Solo il 12% di queste persone concordava o era fortemente d’accordo sulla loro condizione di disabile.
I ricercatori hanno scoperto che l’esperienza dello stigma, insieme alla gravità della compromissione, erano i maggiori fattori che influenzano l’identificazione di una persona come disabile. La scoperta riguardante lo stigma supporta l’idea che il concetto di disabilità sia principalmente un costrutto sociale, sviluppato dalla reazione della società a tale menomazione. Non è solo menomazione fisica: è il modo in cui le persone vengono trattate e in cui la società costruisce un ambiente che le include o le esclude.
Un altro studio ha esaminato ulteriormente il ruolo svolto dall’orgoglio della disabilità nel benessere generale delle persone disabili. Sviluppare l’orgoglio della disabilità, respingendo la stigmatizzazione della società nel suo complesso, mostra come ci si può proteggere dallo stigma e come si costruisce l’autostima.
Utilizzando gli stessi 700 partecipanti del sondaggio precedente, ma ponendo loro altre tipologie di domande, i ricercatori hanno analizzato i fattori che influenzano l’orgoglio della propria disabilità. Hanno scoperto che esso tendeva ad essere più diffuso tra coloro che sperimentano lo stigma, coloro che hanno un forte sostegno sociale e tra le persone di colore. Hanno anche scoperto che coloro che sperimentavano maggiore stigmatizzazione sviluppavano maggiore orgoglio, e questo orgoglio era associato ad una maggiore autostima.