Autismo e aggressività: cause e come comportarsi

La rabbia è una delle emozioni base che l’essere umano è capace di provare, ed è profondamente radicata nel nostro istinto di sopravvivenza. Si manifesta quando un individuo percepisce una minaccia, un’ingiustizia o una frustrazione che lo porta a reagire, preparare a reagire e a difendere i propri confini.

autismo e aggressività

Ma la rabbia non è di per sé negativa, ha una funzione adattiva, serve a proteggerci, a farci reagire di fronte a ciò che riteniamo sbagliato o pericoloso.

Per alcuni bambini e adolescenti autistici riuscire a riconoscere la rabbia e altri stati emotivi non è semplice, per cui può capitargli di arrabbiarsi e anche di mostrare atteggiamenti aggressivi.

Perché i bambini autistici possono diventare aggressivi?

L’origine dell’aggressività può dipendere da varie cause tra cui ansia, frustrazione, agitazione, confusione o paura. I bambini con autismo devono convivere con altissimi livelli di ansia, perché a volte, alcuni eventi inattesi, possono sconvolgere la loro routine e i loro equilibri.

Questa condizione può portare alla manifestazione di episodi aggressivi dati dalla difficoltà dei bambini di gestire le proprie emozioni. Ad alimentare tali sensazioni ci sono la rabbia e la frustrazione, la difficoltà a capire gli altri e ad esprimersi.

Non sono da sottovalutare le difficoltà di comunicazione del bambino, ad esempio, il suo non riuscire a dire alla madre che ha freddo, che ha fame o che non gli piace qualcosa. Sono tutti episodi che aumentano il senso di disagio e frustrazione.

Leggi anche: Teoria della mente e autismo.

Aggressività nell’autismo: come si manifesta?

L’aggressività può assumere diverse forme: morsi, graffi, urla, spintoni, lancio di oggetti o autolesionismo. È importante capire che questi comportamenti non nascono da una volontà di “fare del male”, ma sono reazioni a stimoli che il bambino percepisce come insostenibili.

Vediamo nel dettaglio come può manifestarsi l’aggressività in un bambino autistico:

  • Forma verbale. Uso di parole e frasi che hanno lo scopo di offendere, insultare o ferire l’altra persona, ad esempio parolacce, minacce e o grida.
  • Forma fisica. Lancio di oggetti, sputi, calci, schiaffi, morsi, graffi, pugni anche verso se stessi.

Rumori forti, ambienti troppo affollati, cambiamenti improvvisi nella routine, difficoltà sensoriali o richieste comunicative troppo complesse possono scatenare episodi aggressivi.

Cosa fare per aiutare un bambino autistico aggressivo

Bisogna agire prima che la crisi di rabbia esploda, è importante osservare il bambino e riconoscere e identificare i fattori scatenanti.

Ad esempio, un bambino che inizia a camminare avanti e indietro, a coprirsi le orecchie o a manifestare irritazione può star cercando di comunicare un disagio. In quel caso bisogna cercare di avvicinarsi e aiutarlo a farci comprendere qual è l’origine del suo disagio e aiutarlo.

 L’autoregolazione emotiva può essere un grande aiuto: l’adulto, rimanendo calmo e presente, trasmette al bambino un senso di sicurezza. Reagire con punizioni, urla o durezza può aumentare lo stress e aggravare il comportamento, mentre l’empatia, il contenimento fisico non coercitivo e il supporto affettivo possono fare la differenza.

Fondamentale è il lavoro di educatori, psicologici, terapisti e famiglie che devono collaborare per realizzare un piano educativo e relazione coerente. L’obiettivo finale deve essere quello di aiutare il bambino a sviluppare nuove modalità espressive e migliorare la gestione delle proprie emozioni.

 

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi