Artrite reumatoide e legge 104: cosa dice la normativa?

Le malattie reumatiche come l’artrite reumatoide, in base alla gravità, possono necessitare di trattamenti particolari.

artrite reumatoide e legge 104

Sono disturbi in grado di compromettere, dal punto di vista motorio, il soggetto che ne soffre. Per questa ragione, sono previste agevolazioni e sussidi, che puntano a migliorare la qualità della vita del paziente.

Sono in tanti a credere che le malattie reumatiche siano problemi passeggeri con i quali è possibile convivere, ma in realtà si tratta di condizioni, in molti casi, debilitanti.

Chi ne soffre, infatti, può anche subire una compromissione della propria autonomia. La malattia coinvolge soprattutto le articolazioni, le ossa e i tendini, ma può anche interessare organi e tessuti, creando condizioni potenzialmente molto pericolose.

Artrite reumatoide legge 104

Le persone che soffrono di artrite reumatoide o altre malattie reumatiche possono essere destinatari della Legge 104, ottenendo il riconoscimento dello stato di handicap.

Iniziamo col dire che chi soffre di problemi di artrosi e malattie reumatiche ha diritto all’invalidità civile, che viene riconosciuta ai soggetti la cui patologia impedisce il normale svolgimento delle attività lavorative.

In base alla gravità della malattia viene definita una percentuale di invalidità che permette al soggetto di avere alcuni benefici e agevolazioni tra cui:

  • Esenzione del pagamento del ticket relativo a visite, esami e farmaci riguardanti la patologia;
  • Sussidi e ausili gratuiti;
  • Agevolazioni per viaggiare;
  • Agevolazioni nelle graduatorie per ottenere case popolari;
  • Agevolazione per il canone telefonico in base all’ISEE.

Inoltre, se viene riconosciuta l’invalidità al 100%, il soggetto può ricevere la pensione di inabilità. Se il malato non è autonomo e non riesci a compiere le azioni più elementari come mangiare, lavarsi, camminare, può anche fare domanda di indennità di accompagnamento.

Come richiedere l’invalidità civile per l’artrite reumatoide

Per farsi riconoscere l’invalidità civile per l’artrite reumatoide bisogna rivolgersi all’Ufficio invalidi civili dell’ASL di competenza o al Patronato, presentando i seguenti documenti:

  • Certificato del medico di famiglia o dello specialista che attesta la patologia;
  • Tessera sanitaria, codice fiscale e documento d’identità;
  • Autocertificazione in carta libera che riporta: residenza, cittadinanza, stato di famiglia e data e luogo di nascita;
  • Foglio della prenotazione e domanda in triplice copia;
  • Documentazione medica che attesta la patologia.

Per poter ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile per artrite reumatoide bisogna fare degli esami medici specifici e portare la documentazione clinica alla commissione INPS.

Nel dettaglio, gli esami di laboratorio necessari sono:

  • Markets aspecifici per rilevare l’infiammazione (VES, PCR, Fibrinogeno, alfa2-globuline);
  • Fattore Reumatoide;
  • Emocromo;
  • Transaminasi epatiche;
  • Anticorpi antinucleo (ANA) anticorpi anti-CCP
  • Gammaglobuline.

Ci sono poi esami strumentali come la radiografia per evidenziare l’eventuale presenza di tumefazioni dei tessuti molli, osteoporosi iuxta-articolare, erosioni articolari, assottigliamento o scomparsa della rima articolare, lussazioni.

È necessaria anche l’ecografia per individuare: cisti poplitee, versamenti articolari, alterazioni della membrana sinoviale, densitometria ossea e biopsia sinoviale.

Inoltre, devono essere presentate anche tutte le cartelle cliniche dei ricoveri e degli interventi chirurgici a cui si è già stati sottoposti; visite specialistiche di follow-up e terapia pregressa e attuale.

Gradi di gravità e percentuali

L’INPS riconosce quattro gradi di gravità per l’artrite reumatoide:

  • Fisso 20%;
  • Minimo 21% e massimo 50%;
  • Minimo 51% e massimo 80%;
  • Minimo 81% e massimo 100%.

In base alla percentuale vengono riconosciuti alcuni diritti e agevolazioni:

  • Fino al 33% non ci sono agevolazioni;
  • Dal 34% spettano ausili e protesi che riguardano la malattia;
  • Dal 46% si viene iscritti all’interno degli elenchi provinciali di lavoro e si ha priorità per il collocamento mirato;
  • Dal 51% si ha diritto al congedo straordinario non più di 30 giorni l’anno;
  • Dal 67% esenzione dal ticket sanitario per le prestazioni di assistenza, diagnostica strumentali ed esami di laboratorio relative alla patologia di cui si soffre. Sono anche previste graduatorie per le case popolari e il canone telefonico agevolato in base al reddito;
  • Dal 74% si ha diritto all’assegno mensile;
  • Dal 75% sono riconosciuti due mesi di contributi figurati per ogni anno di lavoro svolto dopo il riconoscimento della percentuale di invalidità.
  • 100% pensioni di inabilità e assegno di accompagnamento, se il paziente ha perso completamente l’autonomia.

È la commissione INPS a decidere la percentuale di invalidità del soggetto. Dopo aver ottenuto la certificazione sarà possibile fare richiesta delle agevolazioni e dei sussidi di riferimento.

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