L’amputazione di un arto è un’esperienza che può trasformare profondamente la vita di una persona, sia a livello fisico che emotivo. Convivere con questo cambiamento richiede tempo, adattamento e supporto.
La riabilitazione è senza dubbio fondamentale per riuscire a riacquistare autonomia e avere una migliore prospettiva futura, ma non bisogna trascurare l’aspetto psicologico.
L’esperienza dell’amputazione è una delle cose più difficile che una persona possa affrontare nella propria vita. Oltre alle evidenti sfide fisiche, ci sono quelle che riguardano le difficoltà emotive.
Il paziente deve tornare a imparare a vivere e farlo con una parte del corpo mancante, ma anche imparare a gestire tutti i pensieri e le emozioni che nascono da questa nuova situazione.
Nei prossimi paragrafi approfondiamo l’importanza del supporto psicologico e della riabilitazione post-intervento amputazione.
Come ci si sente dopo l’amputazione di un arto
Il paziente sperimenta tante emozioni che vanno dalla rabbia alla tristezza, dalla disperazione all’ansia, fino ad avere la sensazione di perdere la propria identità. Questo accade perché l’individuo perde fiducia in quello che una volta considerava un corpo affidabile e che, dopo l’amputazione, diventa qualcosa di estraneo.
Tutto il miscuglio di sentimenti ed emozioni dell’amputato lo portano ad affrontare una diminuzione importante dell’autostima, che lo spingono all’isolamento e alla depressione. Sono tutte reazioni naturali che non devono essere ignorate, il supporto psicologico può aiutare a superarle.
Il periodo post amputazione non è uguale per tutte le persone, c’è chi affronta subito le emozioni, chi invece, per evitare di sentirle, le sfugge, rimandando il tutto a un secondo momento.
È comunque un tema molto delicato, le emozioni sono tante e complesse, vediamo quelle principali che l’amputato deve affrontare:
- La paura. La maggior parte delle persone hanno paura del futuro, di tutto quello che dovranno affrontare e delle difficoltà oggettive a cui dovranno far fronte. Inoltre, può scattare la crisi identitaria portando l’individuo a chiedersi “Chi sono adesso o come diventerà la mia vita senza questa parte?”.
- Il dolore. Parliamo di dolore sia fisico che emotivo. Il primo è presente in seguito all’amputazione, mentre quello emotivo è legato alla perdita dell’indipendenza e della normalità capacità di svolgere le proprie funzioni.
- La rabbia. Tutto il dolore può trasformarsi in rabbia, cercando un colpevole come il “destino”.
Perché il supporto psicologico è importante nella riabilitazione dell’amputato
La riabilitazione fisica fa parte del processo di recupero dopo l’arto amputato, ed il supporto psicologico diventa essenziale per aiutare le persone ad adattarsi alla nuova situazione.
Il recupero fisico viene spesso rallentato se il paziente non è motivato e convinto di poter riprendere a deambulare o ricondurre una vita simile a quella che di prima che tutto cambiasse.
La riabilitazione fisica deve essere supportata dall’intervento di psicoterapeuti e psichiatri, con cui il paziente deve iniziare un percorso di riscoperta di sé e il ritrovamento del proprio benessere psichico ed equilibrio interiore.
Con l’intervento di questi professionisti, i pazienti possono affrontare e vivere le proprie emozioni, tra cui rabbia, tristezza e paura ed evitare che la depressione possa prendere il sopravvento.
La terapia psicologica aiuta il paziente a sentirsi davvero ascoltato e capito, creando un ambiente sicuro in cui affrontare paura e dolore e ritrovare sé stesso.
Le emozioni negative ostacolano il percorso di riabilitazione e i miglioramenti fisici, senza il giusto supporto emotivo, ansia e paure possono prendere il sopravvento.
L’importanza del supporto familiare
Quando una persona perde un arto, l’impatto psicologico può essere davvero devastante e avere il sostegno della famiglia diventa indispensabile. Chi ha subito il trauma necessita di aiuto per affrontare tutte le emozioni legate all’amputazione.
L’affetto e la comprensione sono fondamentali per preservare la salute mentale dell’individuo, ma anche l’assistenza pratica fa la differenza.
La famiglia può aiutare l’amputato nelle attività quotidiane, un modo che allevia il carico della persona amputata e, allo stesso tempo promuove un ambiente in cui la persona si sente accettata.
Inoltre, la famiglia è fondamentale per motivare e incoraggiare la persona a superare i limiti che si è autoimposto e a raggiungere tutti gli obiettivi della riabilitazione.
Insomma, convivere con tutti i cambiamenti che comporta può essere difficile, ma iniziando il percorso di riabilitazione senza trascurare tutti gli altri aiuti, è possibile superare le difficoltà e adattarsi con meno dolore alla nuova condizione di vita.