Quante volte, pur avendo la fortuna di non avere problemi di deambulazione, o di andature particolarmente lente per età avanzata o problemi di disabilità, ci troviamo comunque davanti a barriere difficili da sconfiggere, quali pendenze elevate o gradini molto alti.
Pensiamo, quindi, quali problemi è costretta ad affrontare ogni giorno una persona disabile per condurre una vita il più possibile normale. La sua abitazione deve necessariamente essere adeguata alle particolari esigenze, a partire, per esempio, dal bisogno quasi sempre (a meno che non si abiti a pian terreno) dell’installazione di un montascale, uno dei più diffusi strumenti per abbattere le barriere architettoniche, che permette la mobilità all’interno e all’esterno dei fabbricati, siano esse abitazioni basse o condomini a più piani: in questo la Legge è dalla parte del disabile, garantita con la n. 13/1989, che regolarizza la materia, stabilendone le modalità, consentendo che a prevalere deve sempre essere l’interesse della persona non deambulante.
La casa rappresenta il luogo in cui il portatore di handicap trascorre la maggior parte del suo tempo e, pertanto, deve essere impostata in maniera tale da garantirgli la massima libertà di movimenti, limitando pericoli ed ostacoli.
Ancora troppo pochi sono, purtroppo, gli interventi strutturali di cui le abitazioni vengono di solito dotate nel momento in cui si stabilisce a vivere una persona con limitazioni motorie o fisiche e, spesso, si riferiscono a migliorie casalinghe, dovute alla pur sempre meritevole iniziativa personale dei familiari, ma non davvero strutturalmente importanti.
E’ utile sapere che, come già detto per le modalità di installazione di un montascale, previste nel rispetto della legge, ne esistono altre regionali che garantiscono contributi economici per interventi di progettazione di opere murarie mirate all’abbattimento delle barriere architettoniche, tenendo presente che è sempre opportuno, in caso di interventi di importanza tecnico strutturale, come interventi murari, di idraulica, o simili, affidarsi a personale esperto e competente, iniziando proprio da chi conosce bene le principali esigenze della persona che andiamo a tutelare con tali interventi, e cioè da personale di assistenza infermieristica e/o fisioterapica, che ci darà gli spunti valutativi per far poi curare la progettazione al personale tecnico.
A volte può essere sufficiente adeguare gli ambienti domestici semplicemente con accortezze come rimozione dei tappeti, illuminazione più adeguata, spazi più ampi, con riduzione di arredi con spigoli vivi. Anche l’installazione di corrimani alle pareti può essere fondamentale per una deambulazione più sicura ed autonoma.
Gli spazi della casa dove abita un disabile, infatti, dovrebbero essere facilmente comunicanti fra loro, anche per permettere il passaggio nelle stanze della carrozzina o del deambulatore, strumenti molto spesso utilizzati da chi ha questo tipo di problemi.
Tutti i locali devono essere sempre facilmente localizzabili e, possibilmente, sempre illuminati, anche solo con luci soffuse di posizione o con sensori di passaggio temporizzati.
Anche per i mobili, si deve avere l’accortezza di sceglierli senza spigoli o, quantomeno, proteggere questi ultimi con apposite coperture: per gli armadi, dobbiamo prediligere ante scorrevoli, mentre le mensole non dovranno essere posizionate ad altezze che siano accessibili.
Una delle priorità dovrebbe essere rappresentata dall’assenza di porte da una stanza all’altra, almeno se non strettamente necessarie, ed in cucina, meglio scegliere fornelli ad induzione che non a gas, per ovvi motivi di sicurezza.
Tapparelle motorizzate alle finestre aiuteranno ad evitare movimenti difficili e pesanti: se proprio non è fattibile questa modifica, si può ovviare mantenendo in perfetto stato di efficienza il tradizionale rullo avvolgibile. Cerchiamo anche di garantire passaggi senza particolari ostacoli (tavoli o sedie posizionati in maniera ottimale) e, buon consiglio, attrezzare la camera più abitata con una poltrona motorizzata basculante, che rende più idoneo il riposo e, soprattutto, aiuta moltissimo i movimenti di alzata e seduta.
Dobbiamo preoccuparci anche di tenere sempre sotto controllo i contatti telefonici o citofonici: per questo, possiamo pensare ad apparecchi cordless o cellulari, per quanto riguarda la telefonia, mentre posizioneremo il citofono ad un’altezza idonea all’utilizzo del disabile, per esempio pensando anche a chi è in carrozzina, e quindi non superiore ai 120/130 cm.
Non dimentichiamoci del bagno, il luogo forse più pericoloso di tutta la casa: dobbiamo preoccuparci di adeguare le dimensioni dei sanitari (meglio se sospesi) alle reali esigenze della persona (che, se in carrozzina, dovrà avere più spazio possibile per muoversi nella stanza). Anche il lavandino è preferibile senza la colonna, e lo specchio leggermente inclinato verso il basso. Per concludere, preferiamo la doccia alla vasca o, se proprio non è possibile, adeguiamo quest’ultima con sportello e sedile.