Sul finire del mese di ottobre il Parlamento europeo si è espresso sull’accessibilità ai siti e alle applicazioni del settore pubblico per le persone disabili. A spiegare tramite un video i contenuti di questo voto che assume i tratti di una piccola grande rivoluzione è Maurizio Molinari, giornalista cieco sin dalla nascita e addetto stampa per l’Italia al Parlamento europeo.
Maurizio spiega: “Se non avessi avuto un computer equipaggiato con una tecnologia di assistenza, non avrei mai potuto essere qui a svolgere il lavoro che faccio e non sarei mai diventato un giornalista. Tuttavia sono ancora molti i siti non accessibili ai disabili o agli anziani”. Maurizio racconta di essersi trovato in difficoltà in più di un’occasione da questo punto di vista, e sostiene quindi la legge varata dal Parlamento europeo che obbligherà tutte le organizzazioni del comparto pubblico a rendere accessibili i propri siti web.
Secondo l’eurodeputata Dita Charanzová, una legge di questo tipo dovrebbe coinvolgere una platea di 80 milioni di persone. “Finalmente porremo fine a una situazione bizzarra come quella di chiedere ai cittadini di pagare le tasse online senza però rendere accessibili tutti i siti preposti. La legge aiuterà anche i dipendenti sul posto di lavoro, perché in questo modo diverrebbero accessibili informazioni della rete interna. E lo stesso vale per le madri che vogliono seguire i siti web delle scuole dei loro figli”.
Secondo Maurizio Molinari, quella votata qualche giorno fa dal Parlamento europeo sarà soltanto una prima legge utile per arrivare a rendere accessibili quanti più siti possibile, anche quelli di aziende private, di negozi e-commerce, di agenzie di assicurazione e banche. Come giusto che sia dovrà però essere il settore pubblico a fare da esempio in questo senso, ma l’augurio è che poi tutto Internet arrivi ad essere veramente alla portata di tutti!