Quando va fatto l’Isee “ordinario” e quando è invece necessario procedere con quello “ristretto”? Tramite una nota ufficiale, l’Inps pone chiarezza su una questione che fino ad ora è stata vittima di alcuni fraintendimenti, soprattutto a margine di alcune interpretazioni che hanno contribuito a dar luogo a situazioni nelle quali a venire penalizzate erano proprio le persone affette da disabilità.
La Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha), aveva già fatto avere un parere legale sulla questione, parere tramite cui si evidenziava che l’Isee ristretto – ossia quello che riduce il nucleo familiare del beneficiario al solo coniuge e ai figli – si sarebbe dovuto applicare anche per le prestazioni sociali inserite in un percorso di natura socio-sanitaria.
Ma finalmente è l’Inps ad essere intervenuta sulla questione tramite un documento col quale viene sostanzialmente confermato il parere fornito dal legale di Ledha, e con cui si stabilisce che tutti i servizi, tanto quelli di natura sociale quanto quelli di natura sociosanitaria che sono rivolti alle persone disabili, danno luogo alla redazione dell’Isee ristretto.
L’Inps scrive che: “Nella definizione di prestazione agevolate di natura sociosanitaria il DPCM 159/2015 fa rientrare anche il concetto di altri interventi rivolti alle persone con disabilità: in effetti tale definizione è così ampia da ricomprendere sia le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale che quelle sociali a rilevanza sanitaria, (…). In estrema sintesi si afferma che il Cse deve essere ricompreso tra i servizi per cui chiedere l’Isee sociosanitario purché la persona abbia ottenuto il riconoscimento formale del grado di disabilità non autosufficienza”.
Alberto Fontana, presidente di Ledha, accoglie positivamente le precisazioni dell’Inps e si auspica ora che sulla base di quanto chiarito dall’Istituto, la Regione Lombardia possa finalmente intervenire sulle linee guida diffuse lo scorso mese di marzo modificandole e rendendole compatibili con quanto precisato dall’Inps. La Lombardia, infatti, così come numerosi Comuni, aveva escluso i servizi rivolti alle persone disabili da quelli per i quali era possibile richiedere l’applicazione di un Isee ristretto.