In quel di Portishead, cittadina del Somerset, nei pressi di Bristol, c’è un negozio davvero molto particolare: un negozio che dà la possibilità a tutte le donne di sentirsi più belle e importanti del solito, anche fosse solo per un giorno! Si tratta di un negozio che vende abbigliamento e che sin da subito si è specializzato nella vendita di abiti da sposa per donne disabili. La botique, nota con il marchio “White Collection”, è subito diventata virale su Twitter grazie alla diffusione di una foto che ritrae un abito da sposa indossato da un manichino seduto su una sedia a rotelle.
“Il nuovo negozio dedicato agli abiti da sposa ha in vetrina un manichino seduto sulla sedia a rotelle. Questo non dovrebbe sorprendere, ma la verità è che questa è la prima volta che vedo la disabilità mostrata senza problemi in una vetrina!”, ha detto entusiasta l’artista disabile Beth Wilson, condividendo la foto in questione. “Non è affatto raro – ha aggiunto – che le persone disabili si sentano invisibili. Questo capita perché noi disabili non ci vediamo praticamente mai rappresentati nei media, e soprattutto non vengono realizzati per noi dei bei vestiti. Non ho bisogno di un abito da sposa al momento, ma qualora dovesse esserci il bisogno sarei sicuramente molto più felice al pensiero di poter andare in un negozio dove so di essere accettata con la mia sedia a rotelle e tutto il resto”.
Laura Allen e Sarah Parker, che di questo negozio condividono la gestione, sono chiaramente molto soddisfatte della piega mediatica che ha preso il loro negozio, e a tal proposito hanno rivelato di non averci pensato troppo su come allestire la vetrina. “E’ semplicemente grandioso che ci sia stata una risposta così positiva, ma in un certo senso mette tristezza constatare quanto sia raro vedere una sedia a rotelle in una vetrina. Noi volevamo soltanto rendere normale la figura della carrozzina, utilizzando in questo caso una sposa-manichino”.
Beth, che di disabilità ormai se ne intende, ha poi aggiunto: “Sono stata su una sedia a rotelle per circa cinque anni. Adesso non ci sto sopra tutto il tempo, ma quando esco di casa sono costretta. Credo che la maggior parte delle persone affette da disabilità siano escluse quando escono, anche perché lo vedo ogni volta che vado in giro”. Il mondo, secondo Beth, è progettato esclusivamente su misura dei normodotati: per gli altri non c’è spazio. Anche gli stessi aiuti alla mobilità, ha spiegato, “vengono spesso visti come cose negative”. Ma nel suo piccolo, questo grazioso negozio nei pressi di Bristol, ha provato ad iniziare una piccola grande rivoluzione che è anche e soprattutto culturale.