Solo il 36 percento degli americani con disabilità ha un lavoro. I governatori dei vari stati vorrebbero aumentare questo numero percentuale e molti hanno già iniziato a farlo rendendo più facile alle persone disabili accedere ad un lavoro nel settore pubblico.
Il Massachusetts, ad esempio, ha richiesto dei finanziamenti privati affinché vengano creati supporti tecnologici che aiutino gli audiolesi e i non vedenti ad utilizzate Pc e smartphone, in modo tale da poter interagire al meglio col proprio lavoro. Il Maryland ha invece pensato di assegnare 5 punti in più di quelli previsti nei test ai disabili, mentre il Governatore della Louisiana ha firmato un ordine esecutivo con l’intento di creare dei nuovi stage e opportunità di lavoro per i disabili, formando i manager delle risorse umane nel loro reclutamento.
Il problema è anche la legge federale, la quale vieta ai datori di lavoro di chiedere al dipendente se ha una disabilità (non tutte sono visibilmente evidenti) o di condividere con lui informazioni mediche personali. Anche nel momento in cui il dipendente rivela la sua disabilità, il datore di lavoro ha paura che essa possa in qualche modo portarlo ad infrangere la legge.
Molto spesso accade che le persone disabili non dichiarino il loro stato per paura di avere un impatto negativo sulla loro capacità di ottenere un posto di lavoro; infatti, in Louisiana su 70.000 dipendenti, solo 70 hanno dichiarato la loro disabilità. Per cercare di ottenere dati migliori e sempre nel rispetto della privacy, lo Stato sta lanciando un sondaggio anonimo tra i dipendenti per indagare meglio sulle disabilità presenti nel mondo del lavoro.
Lo stato del Vermont, in collaborazione con i college, utilizza degli account manager aziendali come intermediari per indirizzare i candidati al tipo di lavoro per il quale risultano essere qualificati. Facendo così, vengono istituiti dei periodi di prova per i disabili come occupazione nel settore pubblico.
In Minnesota al candidato disabile viene offerta una prova di lavoro pre-probatoria di 700 ore, con retribuzione e prestazione sanitaria inclusa; se il datore di lavoro lo ritiene capace, lo stato di prova diventa effettivo. Recentemente, un avvocato autistico è stato assunto dallo stato.
Non è solo l’altruismo a spingere il settore pubblico a diversificare la forza lavoro; ad aprile, il tasso di disoccupazione nazionale è sceso al 3,9%. La forza lavoro sta invecchiando. I giovani sembrano allontanarsi dai posti di lavoro governativi. Quindi, diventa necessario trovare competenze e capacità in ogni aspetto sociale, anche quello delle persone disabili.