Già da un po’ in alcune parti d’Europa sono nate iniziative di slowshopping, ovvero di uno shopping più lento, che guarda favorevolmente alle persone anziane e ai disabili cognitivi o intellettivi, e che si adatta alla perfezione anche a quanti soffrono di ansia e tensione nervosa. L’obiettivo dello shopping lento è dunque molto chiaro: rallentare i ritmi con i quali si fanno compere e far sì che le persone possano percepire l’atto della spesa come un qualcosa capace di infondere piacere.
In origine, lo slowshopping è nato nel Regno Unito grazie a una donna che voleva che la madre, affetta da demenza, potesse ritrovare il piacere di fare lo shopping. La volontà era quella di dar modo alla signora di poter fare acquisti in tutta calma, e quindi di girovagare tra gli scaffali senza alcuna fretta e di avere tutto il tempo necessario per trovare gli spiccioli nel portafogli.
Ora lo slowshopping è ufficialmente approdato anche in Italia, grazie al punto vendita Carrefour di Friuli di Tavagnacco (provincia di Udine): per due giorni a settimana, e per un’ora a volta, l’ipermercato seguirà la filosofia della “spesa soft”, aprendo i battenti a famiglie con al loro interno persone autistiche. L’iniziativa, ribattezzata “Quiet hour” (“Ora silenziosa”) sarà attiva un’ora nel mattino del lunedì e un’ora nel pomeriggio del mercoledì, ma non è escluso che non possa allargarsi ulteriormente.
Ma cosa cambierà di preciso durante la quiet hour? Molte cose, a dire il vero. Ad esempio le porte dell’entrata si apriranno a scorrimento, le luci e le insegne diventeranno a bassa intensità, una cassa sarà interamente dedicata a questi clienti “speciali”, e nelle corsie non ci saranno di mezzo muletti e transpallet. La musica verrà spenta e gli altoparlanti non emaneranno annunci improvvisi.
Insomma, ci sarà un ambiente appositamente progettato per ridurre al minimo cause di stress ambientale, che come noto possono procurare fastidio alle persone autistiche (ma non solo a loro).