Ciechi e ipovedenti: la situazione nel mondo e in Italia

cieco

Il Ministero della Salute ha stilato la consueta relazione sulle attività svolte in Italia in ambito di riabilitazione visiva per la prevenzione dell’ipovisione e della cecità ai sensi della Legge 284/97. La relazione fa riferimento all’anno 2015, e dopo una breve presentazione della situazione attuale, spiega come il Ministero abbia intenzione di procedere nei prossimi anni con un piano nazionale di prevenzione dell’ipovisione e della cecità.

Questo piano si basa su cinque capisaldi, ovvero accesso universale ed equità; diritti umani; pratiche basate sulle evidenze scientifiche; approccio mirato all’intero corso dell’esistenza ed empowerment delle persone affette da deficit visivi. L’obiettivo del piano non è solo quello di prevenire malattie tipiche della vista, ma anche cercare di assicurare le cure del caso e migliorare strutture e tecniche riabilitative. Il tutto proiettato a un unico grande obiettivo: consentire alla persona affetta da disabilità visiva di recuperare almeno una parte della sua autonomia nel normale svolgimento delle attività quotidiane.

Secondo le stime del Piano d’azione globale dell’Organizzazione Mondiale della salute, nel mondo sono 285 milioni le persone che soffrono di disabilità visive. Di queste, 39 milioni sono cieche. In Italia, invece, le stime Istat risalenti al 2005 – che, strano a dirsi, sono le più recenti a disposizione – parlano di 362mila persone non vedenti e di quasi 1 milione e mezzo di ipovedenti.

Stando ai dati forniti dall’OMS, l’80% dei deficit visivi è persino evitabile: errori di rifrazione non corretti e cataratta possono portare alla cecità, quindi parliamo di numerosi casi per i quali i deficit visivi molto seri possono essere assolutamente prevenuti! Le persone più colpite da difficoltà alla vista, in ogni caso, sono per lo più ultra 50enni.

La relazione ha poi portato alla luce i progressi fatti in materia di centri per la riabilitazione visiva in Italia. I centri italiani regolarmente riconosciuti e focalizzati su questo specifico indirizzo, infatti, sono aumentati di 9 unità rispetto alla rilevazione precedente. Rimane però preoccupante la disomogeneità sul territorio nazionale, visto che di 70 centri regionali dedicati alla riabilitazione visiva, 16 sono solo in Lombardia, 11 in Sicilia e 5 in Piemonte. Seguono Veneto, Abruzzo, Campania e Puglia con 4 centri e le rimanenti regioni che possono contare solo da 1 a 3 centri ciascuna.

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